La solitudine al maschile. Rimedi?

Pensare di non aver nessuno con cui scambiare due chiacchiere

Quante volte ci lasciamo attraversare istintivamente da vergogna e senso di colpa?
In quanti siamo stati abbandonati? In quanti ci ritroviamo oggi completamente soli? In quanti possiamo dire di avere tanti amici quando sorridiamo, ma nessuno accanto quando piangiamo? ...Forse abbiamo qualcosa in comune.
Abbattiamo la solitudine instaurando dei legami forti tra noi, sfogandoci, ascoltandoci e costruendo qualcosa di importante tra noi. Cerchiamo di trarre dalla nostra unione la forza necessaria per rimettere in piedi la nostra vita.

La solitudine al maschile. Rimedi?

Messaggioda ClaudiaK » 18/01/2025, 12:00



DanyDuck ha scritto:
ClaudiaK ha scritto:Ma non dubito che tu dica quel che è vero.
Solo che - secondo me - tantissimo dipende anche da come-dove-quando si lanciano proposte.
Detta semplice: non ho nessun dubbio che se tu ti limiti a lanciare la proposta di un concerto tra le tue conoscenze dirette...sì, certo...il riscontro possa essere quello che hai detto tu.
Ma magari (dico per dire) l'effetto potrebbe essere del tutto diverso se (solo per i primo esempio che mi viene in mente) solo lasciassi/lanciassi in un bar uno di quei messaggi, scritti in un biglietto o in una locandina, del tipo "sto organiizzando per andare al concerto di X nel luogo Y per la data del AA/bb/CCCC. Contattami se può interessarti!".

Non so se la mia proiezione possa essere considerata particolarmente (o preoccupatamente) ingenua/demenziale, ma davvero non vedo niente di strano in questo modo di porsi...mentre (dal mio sommesso punto di vista) questo già può valere, nel suo piccolissimo, ad abbattere tanti muri comunicativi che di fatto esistono... e che di fatto ci creiamo da soli...

:hug:


La tua proiezione è più che altro forse un po' vintage e pure un po' romantica! ^_^ Oggi non so quante gente legge ancora degli annunci in qualche bacheca (ammesso di riuscire a trovarne qualcuna), ormai va tutto sui social e le app, ad esempio ce ne sono alcune per trovare dei passaggi in auto, solo che io non sono troppo per conoscenze al volo, specialmente se si deve viaggiare insieme, preferirei conosce prima la persona che mi devo caricare in macchina, poi ho notato che specialmente chi usa le app è solitamente molto giovane, in questo caso mi sentirei forse un po' a disagio nel viaggiare con ragazzi che potrebbero essere miei figli e credo che lo sarebbe pure per loro. :dunno:


:mmm2:
Certamente potrebbe essere che la mia proiezione sia "un po' vintage e pure un po' romantica". :unsure:
Però mi viene anche il dubbio che - almeno in qualche caso - siano gli over 50 (o anche solo over 40) a dar per scontato che "tutto viva su app e social".
Intanto penso (solo per UN esempio, come sempre) a quei foglietti che, nelle zone universitarie, trovi affissi un po' dappertutto (compresi i tronchi degli alberi del viale) in cui i ragazzi universitari (che oggi sono nativi digitali), da un terzo di foglio A4 ricavano quegli annuncini per offerire o cercare qualcosa e che sono composti dalla parte superiore in cui è scritto cosa cercano o cosa offrono, e dalla parte inferiore tagliata a listellini da poter strappare e prelevare con il numero di cell dell'autore dell'annuncio, da contattare se interessati.
L'ho sempre trovata un'idea particolarmente intelligente e pratica, anche perchè arriva diretta e in loco a quanti possono essere effettivamente interessati a quel particolare annuncio, TROVANDOSI IN ZONA.
E capisci che...se cerchi o offri una stanza da universitario (per dire a Bologna)...probabilmente è molto più sensato e concludente affiggere questo tipo di avvisi nei pressi dell'UniBo, piuttosto che lanciare lo stesso messaggio sui "social" ...con cui arriva a uno tsunami di persone ovunque, e che non sono affatto interessate ad una stanza da fuori sede a Bologna... (con tutti i rischi di essere anche agganciati da persone che cercano tutt'altro e non sempre "benevolo E veritiero"... ).

Insomma...senza voler demonizzare nulla...a me sembra che il concetto "tutto vive di app e social" rischi di essere più una mitizzazione complessata di chi è "over X" che NON realtà reale DEI GIOVANI ANAGRAFICI.
Prova ne sia che, durante la Pandemia, sono stati tantissimi i giovani e giovanissimi (anche e soprattutto metropolitani) che hanno rischiato sanzioni anche pesanti nell'eludere i vari lockdown........................PUR DI VEDERSI DAL VIVO IN LUOGHI FISICI (a cominciare proprio da bar e pub!) perchènon ne potevano proprio più di "incontrarsi" solo via app e social! :)
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Messaggioda Lanoia » 18/01/2025, 12:43



Una volta le ragazze stavano sulle panchine, sui muretti, fuori dalle sale giochi, dalle giostre...si è vero che avevamo meno di 20 anni ma almeno c'era la possibilità di fare nuove conoscenza. Ora via app mi sembrano tutte false... vogliono tutti apparire! Per me se bannano e chiudono tutti i social tipo tik tok è solo meglio.
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Messaggioda ClaudiaK » 18/01/2025, 14:35



Lanoia ha scritto:Una volta le ragazze stavano sulle panchine, sui muretti, fuori dalle sale giochi, dalle giostre...si è vero che avevamo meno di 20 anni ma almeno c'era la possibilità di fare nuove conoscenza. Ora via app mi sembrano tutte false... vogliono tutti apparire! Per me se bannano e chiudono tutti i social tipo tik tok è solo meglio.


E se vogliamo dirla proprio tutta...a meno che non parliamo di centocinquanta anni fa... le ragazze stavano anche DENTRO ai luna park, alle sale giochi, ai bar a ai pub...e SI' - ASSOLUTAMENTE SI' - c'era come dici la possibilità di fare nuove conoscenze....

Che in realtà (secondo me) c'è ancora e sempre , a meno che non ci si autoconvinca che "oggi tutto passa per social e app".......... :rolleyes:
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Messaggioda DanyDuck » 18/01/2025, 14:50



ClaudiaK ha scritto: :mmm2:
Certamente potrebbe essere che la mia proiezione sia "un po' vintage e pure un po' romantica". :unsure:
Però mi viene anche il dubbio che - almeno in qualche caso - siano gli over 50 (o anche solo over 40) a dar per scontato che "tutto viva su app e social".
Intanto penso (solo per UN esempio, come sempre) a quei foglietti che, nelle zone universitarie, trovi affissi un po' dappertutto (compresi i tronchi degli alberi del viale) in cui i ragazzi universitari (che oggi sono nativi digitali), da un terzo di foglio A4 ricavano quegli annuncini per offerire o cercare qualcosa e che sono composti dalla parte superiore in cui è scritto cosa cercano o cosa offrono, e dalla parte inferiore tagliata a listellini da poter strappare e prelevare con il numero di cell dell'autore dell'annuncio, da contattare se interessati.
L'ho sempre trovata un'idea particolarmente intelligente e pratica, anche perchè arriva diretta e in loco a quanti possono essere effettivamente interessati a quel particolare annuncio, TROVANDOSI IN ZONA.
E capisci che...se cerchi o offri una stanza da universitario (per dire a Bologna)...probabilmente è molto più sensato e concludente affiggere questo tipo di avvisi nei pressi dell'UniBo, piuttosto che lanciare lo stesso messaggio sui "social" ...con cui arriva a uno tsunami di persone ovunque, e che non sono affatto interessate ad una stanza da fuori sede a Bologna... (con tutti i rischi di essere anche agganciati da persone che cercano tutt'altro e non sempre "benevolo E veritiero"... ).

Insomma...senza voler demonizzare nulla...a me sembra che il concetto "tutto vive di app e social" rischi di essere più una mitizzazione complessata di chi è "over X" che NON realtà reale DEI GIOVANI ANAGRAFICI.
Prova ne sia che, durante la Pandemia, sono stati tantissimi i giovani e giovanissimi (anche e soprattutto metropolitani) che hanno rischiato sanzioni anche pesanti nell'eludere i vari lockdown........................PUR DI VEDERSI DAL VIVO IN LUOGHI FISICI (a cominciare proprio da bar e pub!) perchènon ne potevano proprio più di "incontrarsi" solo via app e social! :)


Io in realtà mi sono fermato al diploma e quindi non saprei come erano e come sono le università oggi, la tua idea è sicuramente carina, ma personalmente al giorno d'oggi forse di difficile applicazione, almeno per quanto riguarda la mia situazione, anche perchè ormai nella mia città non esistono più nemmeno i negozi di dischi, quelli dove si vendevano CD, LP e musicassette, un tempo la musica per ascoltarla dovevi andarla a comprare sul suo supporto fisico e quindi capitava di fare due chicchere con qualcuno che incontravi in negozio, ora invece va tutto su mp3 ed anche chi vuole acquistare tipo un LP lo fa via internet.
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La solitudine al maschile. Rimedi?

Messaggioda Navigator63 » 18/01/2025, 16:41



ClaudiaK ha scritto:Però mi viene anche il dubbio che - almeno in qualche caso - siano gli over 50 (o anche solo over 40) a dar per scontato che "tutto viva su app e social".

Qua mi trovo a darti ragione.

Da alcuni mesi, anche per ovviare alla solitudine (dopo la fine di una lunga relazione), ho cercato nuove attività che mi stimolassero e mi dessero l'opportunità di socializzare.
Così al momento faccio parte di due cori, e due gruppi teatrali (*). :)
La maggioranza dei partecipanti è tra i 40 e i 60 anni - ma c'è anche qualcuno più giovane.

Questa esperienza testimonia che "non tutto vive su app e social": c'è in molti la voglia di incontrarsi e fare cose insieme, anche se magari è più presente nei "matusa" ;) e un po' meno nei giovani "nativi digitali".

Certo queste opportunità sono più diffuse nei grandi centri e meno nei piccoli. Ma se uno non vive in un paesino isolato, credo che l'ostacolo principale sia l'iniziativa individuale; cioè se vai incontro alle persone, di solito le persone le trovi. :rolleyes:

(*) Questo tipo di esperienza può essere molto utile a chi soffre di timidezza: ho visto diverse persone partire quasi ammutolite, e poi arrivare a tirar fuori voce e personalità; uno adesso fa una parte dove canta come un tenore! :lol:
E' bellissimo vedere come, con incoraggiamento ed un ambiente che ti supporta, certe persone riescano finalmente a "sbocciare". :coolok:
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Messaggioda ClaudiaK » 18/01/2025, 19:00



DanyDuck ha scritto:Io in realtà mi sono fermato al diploma e quindi non saprei come erano e come sono le università oggi, la tua idea è sicuramente carina, ma personalmente al giorno d'oggi forse di difficile applicazione, almeno per quanto riguarda la mia situazione, anche perchè ormai nella mia città non esistono più nemmeno i negozi di dischi, quelli dove si vendevano CD, LP e musicassette, un tempo la musica per ascoltarla dovevi andarla a comprare sul suo supporto fisico e quindi capitava di fare due chicchere con qualcuno che incontravi in negozio, ora invece va tutto su mp3 ed anche chi vuole acquistare tipo un LP lo fa via internet.


Ma io sto parlando di OGGI (terzo millennio) e ho citato gli universitari (che oggi hanno da 19 a 24 anni, nella media) perchè sono LORO stessi a cercare e utilizzare contatti diretti e non solo virtuali.
Non c'è mica bisogno di essere laureati! ;)

E mi permetto di insistere, perchè mi sembra MOLTO significativo, sulla devastazione portata ai giovani e giovanissimi dalla Pandemia, proprio perchè costringeva tutti al virtuale, che ancor più ai giovani e giovanissimi non potrà mai "bastare"!
Come dire : se all'over X il solo virtuale può far mancare qualche esperienza...al giovanissimo faceva mancare LA esperienza della sua età, che è fondamentale in quella interazione reale che è fatta anche solo di sguardi o battute o atteggiamenti improvvisati del reale!

Giorni fa sentivo da qualche serio programma radio o TV (non ricordo) che le app di dating sono in caduta libera, perchè in tantissimi sono esausti delle bufale e/o delle pure perdite di tempo che vi si trovano...

Sinceramente : a titolo personale sono una vera pasionaria della digitalizzazione, e nel lavoro mi è capitato anche di discuterci abbastanza ferocemente con uffici pubblici/colleghi/clienti, perchè non reggo più più più alla sola idea di bruciare TEMPO (che nessuno ci ridarà) per banalità che possono essere assolte telematicamente con un centesimo del TEMPO rispetto al reale (dallo scambio di documenti all'incontro professionale in videoconferenza).
Ma laddove l'incontro PERSONALE è LA sostanza dell'incontro...sono la prima a pensare che quello non si può sostituire in nessun modo!
E le occasioni di incontro ci sono sempre, anche nel più isolato dei paesini sperduti (secondo me). Perchè anche lì troverai quanto meno il baretto frequentato abitualmente da altre persone che cercano (per cominciare) "due chiacchiere in compagnia" e che dopo puoi scoprire anche desiderose di condividere svaghi che da sole non coltiverebbero...
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Ultima modifica di ClaudiaK il 18/01/2025, 19:15, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda ClaudiaK » 18/01/2025, 19:13



Navigator63 ha scritto:Da alcuni mesi, anche per ovviare alla solitudine (dopo la fine di una lunga relazione), ho cercato nuove attività che mi stimolassero e mi dessero l'opportunità di socializzare.
Così al momento faccio parte di due cori, e due gruppi teatrali (*). :)
La maggioranza dei partecipanti è tra i 40 e i 60 anni - ma c'è anche qualcuno più giovane.

Questa esperienza testimonia che "non tutto vive su app e social": c'è in molti la voglia di incontrarsi e fare cose insieme, anche se magari è più presente nei "matusa" ;) e un po' meno nei giovani "nativi digitali".

Certo queste opportunità sono più diffuse nei grandi centri e meno nei piccoli. Ma se uno non vive in un paesino isolato, credo che l'ostacolo principale sia l'iniziativa individuale; cioè se vai incontro alle persone, di solito le persone le trovi. :rolleyes:

(*) Questo tipo di esperienza può essere molto utile a chi soffre di timidezza: ho visto diverse persone partire quasi ammutolite, e poi arrivare a tirar fuori voce e personalità; uno adesso fa una parte dove canta come un tenore! :lol:
E' bellissimo vedere come, con incoraggiamento ed un ambiente che ti supporta, certe persone riescano finalmente a "sbocciare". :coolok:


Più che concorde! :cincin:
E direi che il concetto possa essere esteso a moltissime attività artistico-creative.
Mi trovai per lavoro a constatare, ad esempio, quale mondo carinissimo si fossero costruite persone di ogni età, dedite a pittura e scultura a livello amatoriale, che...riunite in piccoli circoli privati...avevano davvero creato la loro "famiglia comunicativa" e avevano visto moltiplicarsi i loro interessi e impegni "di squadra" partecipando a mostre/concorsi estemporanei in altre località italiane. :cincin:
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Messaggioda DanyDuck » 18/01/2025, 21:02



ClaudiaK ha scritto:Ma io sto parlando di OGGI (terzo millennio) e ho citato gli universitari (che oggi hanno da 19 a 24 anni, nella media) perchè sono LORO stessi a cercare e utilizzare contatti diretti e non solo virtuali.
Non c'è mica bisogno di essere laureati! ;)

E mi permetto di insistere, perchè mi sembra MOLTO significativo, sulla devastazione portata ai giovani e giovanissimi dalla Pandemia, proprio perchè costringeva tutti al virtuale, che ancor più ai giovani e giovanissimi non potrà mai "bastare"!
Come dire : se all'over X il solo virtuale può far mancare qualche esperienza...al giovanissimo faceva mancare LA esperienza della sua età, che è fondamentale in quella interazione reale che è fatta anche solo di sguardi o battute o atteggiamenti improvvisati del reale!

Giorni fa sentivo da qualche serio programma radio o TV (non ricordo) che le app di dating sono in caduta libera, perchè in tantissimi sono esausti delle bufale e/o delle pure perdite di tempo che vi si trovano...

Sinceramente : a titolo personale sono una vera pasionaria della digitalizzazione, e nel lavoro mi è capitato anche di discuterci abbastanza ferocemente con uffici pubblici/colleghi/clienti, perchè non reggo più più più alla sola idea di bruciare TEMPO (che nessuno ci ridarà) per banalità che possono essere assolte telematicamente con un centesimo del TEMPO rispetto al reale (dallo scambio di documenti all'incontro professionale in videoconferenza).
Ma laddove l'incontro PERSONALE è LA sostanza dell'incontro...sono la prima a pensare che quello non si può sostituire in nessun modo!
E le occasioni di incontro ci sono sempre, anche nel più isolato dei paesini sperduti (secondo me). Perchè anche lì troverai quanto meno il baretto frequentato abitualmente da altre persone che cercano (per cominciare) "due chiacchiere in compagnia" e che dopo puoi scoprire anche desiderose di condividere svaghi che da sole non coltiverebbero...


A livello concettuale sono super d'accordo con te che "Ma laddove l'incontro PERSONALE è LA sostanza dell'incontro...sono la prima a pensare che quello non si può sostituire in nessun modo!!", io però mi riferivo poi al lato pratico del mio caso, ovvero trovare persone appassionate di musica e concerti, se cambiassi genere, tipo fare un corso di recitazione come ha scritto Navigator63 o un corso di ballo latino americano (come avevo scritto precedentemente), allora è più probabile che mi capiterà di conoscere nuove persone, ma sarei costretto a farmi piacere qualcosa che non mi interessa e frequentare persone con interessi diversi dai miei... :dunno:
(scusami lo so che sto facendo un po' il complicato, ma ognuno ha i suoi gusti! :P )
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Messaggioda ClaudiaK » 19/01/2025, 14:23



DanyDuck ha scritto:A livello concettuale sono super d'accordo con te che "Ma laddove l'incontro PERSONALE è LA sostanza dell'incontro...sono la prima a pensare che quello non si può sostituire in nessun modo!!", io però mi riferivo poi al lato pratico del mio caso, ovvero trovare persone appassionate di musica e concerti, se cambiassi genere, tipo fare un corso di recitazione come ha scritto Navigator63 o un corso di ballo latino americano (come avevo scritto precedentemente), allora è più probabile che mi capiterà di conoscere nuove persone, ma sarei costretto a farmi piacere qualcosa che non mi interessa e frequentare persone con interessi diversi dai miei... :dunno:
(scusami lo so che sto facendo un po' il complicato, ma ognuno ha i suoi gusti! :P )


:)
Stai esponendo il tuo problema, e secondo me non stai "facendo il complicato".
Certo che tu hai i tuoi gusti , come ne ha ognuno di noi! :thumbup:

Solo che mi sembri un bel po' refrattario nell'accedere all'idea che determinate iniziative (come quella di unirsi ad altri per andare ad un concerto) possano realizzarsi molto più facilmente partendo dal territorio e dai contatti personali nel territorio, piuttosto che lanciando messaggi sui social (a meno che non si intenda organizzare professionalmente trasferte per i concerti, ma non mi pare sia il tuo caso).
A parte che ( mi viene in mente mentre scrivo ) anche l'idea di rivolgersi a qualche piccola agenzia che organizza gite nella tua zona potrebbe essere un'idea...
Per loro è business, e sanno loro come svilupparla e divulgarla !
E l'idea gli potrebbe essere anche moltissimo gradita, appunto come business.
Non siamo nella stessa Regione, ma ho un cliente che vive (bene) esattamente organizzando queste mini trasferte di breve durata, e sicuramente non segue i calendari dei concerti cult, ma...se gli si chiedesse di organizzare (nella nostra Regione) sono sicurissima che ne ringrazierebbe chi gliel'ha proposto e svilupperebbe l'idea.
Ecco: penso che persone o piccole società che fanno lo stesso lavoro siano in qualunque Regione.
E questo (per dire) organizza così bene le piccole e grandi gite che...ormai i suoi clienti sono tutti abituali e hanno fatto comitiva tra loro...
Cioè : questo ormai può organizzare una minitrasferta per "pranzare insieme con la prochetta di Ariccia" ...e ci puoi contare che il pulmann da lui organizzato sarà <sold out> in poche ore per le prenotazioni dei suoi fedelissimi, che sanno di trovarsi bene e in piacevole compagnia nelle cose organizzate da lui...

Al netto di questo, a me sembra ovvio che - quando ti muovi da privato NON professionista, per organizzare qualcosa - sia logico partire da quei contatti personali che già si hanno, o cercare di ampliarli partendo comunque da luoghi di aggregazione in cui si è già conosciuti o conoscibili dal vivo... E per questo pensavo che qualche locandina o bigliettino lasciato in un bar o in un pub (ma anche, perchè no, negli spazi comuni del posto di lavoro) possa produrre più risultati di un algido messaggio "urbi et orbi" lanciato via social...

Sbaglio?

:hug:
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Messaggioda DanyDuck » 19/01/2025, 15:03



ClaudiaK ha scritto:
:)
Stai esponendo il tuo problema, e secondo me non stai "facendo il complicato".
Certo che tu hai i tuoi gusti , come ne ha ognuno di noi! :thumbup:

Solo che mi sembri un bel po' refrattario nell'accedere all'idea che determinate iniziative (come quella di unirsi ad altri per andare ad un concerto) possano realizzarsi molto più facilmente partendo dal territorio e dai contatti personali nel territorio, piuttosto che lanciando messaggi sui social (a meno che non si intenda organizzare professionalmente trasferte per i concerti, ma non mi pare sia il tuo caso).
A parte che ( mi viene in mente mentre scrivo ) anche l'idea di rivolgersi a qualche piccola agenzia che organizza gite nella tua zona potrebbe essere un'idea...
Per loro è business, e sanno loro come svilupparla e divulgarla !
E l'idea gli potrebbe essere anche moltissimo gradita, appunto come business.
Non siamo nella stessa Regione, ma ho un cliente che vive (bene) esattamente organizzando queste mini trasferte di breve durata, e sicuramente non segue i calendari dei concerti cult, ma...se gli si chiedesse di organizzare (nella nostra Regione) sono sicurissima che ne ringrazierebbe chi gliel'ha proposto e svilupperebbe l'idea.
Ecco: penso che persone o piccole società che fanno lo stesso lavoro siano in qualunque Regione.
E questo (per dire) organizza così bene le piccole e grandi gite che...ormai i suoi clienti sono tutti abituali e hanno fatto comitiva tra loro...
Cioè : questo ormai può organizzare una minitrasferta per "pranzare insieme con la prochetta di Ariccia" ...e ci puoi contare che il pulmann da lui organizzato sarà <sold out> in poche ore per le prenotazioni dei suoi fedelissimi, che sanno di trovarsi bene e in piacevole compagnia nelle cose organizzate da lui...

Al netto di questo, a me sembra ovvio che - quando ti muovi da privato NON professionista, per organizzare qualcosa - sia logico partire da quei contatti personali che già si hanno, o cercare di ampliarli partendo comunque da luoghi di aggregazione in cui si è già conosciuti o conoscibili dal vivo... E per questo pensavo che qualche locandina o bigliettino lasciato in un bar o in un pub (ma anche, perchè no, negli spazi comuni del posto di lavoro) possa produrre più risultati di un algido messaggio "urbi et orbi" lanciato via social...

Sbaglio?

:hug:



I luoghi che avrei ritenuto idonei per lasciare un annuncio di tipo cartaceo erano i vecchi negozi di dischi che ora non ci sono più, sul lasciarlo in un bar sinceramente mi trovo piuttosto "refrattario" come dici tu, la vedo difficile che possa essere letto da persone veramente interessate all'argomento, ma naturalmente questa è la mia opinione. Sul discorso di qualcuno che organizza trasferte organizzate esiste già, ma per concerti più distanti, ad esempio lo scorso anno sono andato a Reggio Emilia a sentire gli AC/DC e li ho preso un pullman che partiva da Torino e si fermava poi anche nella mia città, ed infatti speravo di conoscere qualcuno, ma tanto per cambiare la sfiga mi ha colpito ancora! >.< Infatti vicino a me sul pullman si siede una tipa che ha passato tutto il viaggio a guardare il suo telefono! :doh!: Io ho provato ad attaccare discorso ma, lei rispondeva in maniera breve e poi ritornava nel suo mondo da 6 pollici, oppure si metteva a dormire, poi nelle soste all'autogrill ho notato che stava con altri due tizi, secondo me uno dei due era il suo moroso o qualcosa del genere ed era incakkiata perchè lui non la calcolava! :imbarazzo: Poi la cosa bella è che il tipo dell'organizzazione sul pullman ci ha obbligato anche al ritorno a sederci come all'andata perchè gli veniva più comodo controllare se eravamo gli stessi, così ho provato pure a scambiare qualche parola con una coppia seduta dietro di me, ma pure loro non sembravano più di tanto interessati a fare amicizia, comunque se capita qualche altro concerto più distante di Milano è un'esperienza che penso di ripetere, magari la prossima volto sarò più fortunato! :turned:
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