HO UNA MALATTIA CRONICA

come affrontare la BPCO con problemi di dipendenza e autolesionismo

L'autolesionismo non è spaventoso. È l'affinità al dolore. E' dar voce ai sentimenti che non riescono a uscire, per sentire il dolore che si ha dentro.
Spesso mosso dal senso di colpa e spesso da parte di chi è troppo duro con se stesso: "Finalmente posso punirmi".
Autolesionismo e masochismo, un immenso dolore che non riesce a uscire se non col sangue!
La sezione è nata per trovare, col dibattito, lo sfogo, e il proprio sentire, il problema alla radice o semplicemente per poter parlare di questo problema è sentirsi meno soli.

Moderatore: elle8n

HO UNA MALATTIA CRONICA

Messaggioda Golem » 25/09/2024, 9:07



Mi trovo in una situazione molto difficile. Sintetizzo: ho 52 anni e ho passato la gran parte della mia vita con una sofferenza mentale. Un disturbo di personalità borderline in cluster B, se proprio vogliamo indicare una diagnosi, cosa che a me non piace e dalla quale prescinderò.
Problemi di depressione con annessa fortissima dipendenza da ogni sostanza, sulle quali ha prevalso in maniera distruttiva più di tutte, l'alcol. Autolesionismo fisico e interno, ossia de-personificazione, disturbi dell'umore, forte sensibilità ai cambiamenti, disturbi sensoriali. E poi, c'è il senso di colpa, la paura dell'abbandono, la cattiva gestione della rabbia, l'impulsività, il cambio repentino di idee ed azioni.
Ho cercato di fornire più quante possibili descrizioni ma nessuna è sufficiente per raccontare, spiegare che cosa c'era dentro di me. Immagino che, trovandomi su un forum a tema, possa evitare di fornire altre interpretazioni attorno alla mia sofferenza.
Dico solo, per dovere di precisione, che oggi sono una persona molto diversa da quella leggibile tra le righe precedenti. Sto decisamente meglio, oserei un 'bene, abbastanza'. Non ho più dipendenze da alcol o sostanze varie. Perlomeno non le ho più in maniera continuativa e quindi non vi dipendo. Saltuariamente, mi dedico ad una serata 'off' nella mia casetta, ma succede molto di rado. Non di rado succede per il fumo di tabacco ma anche, spesso, di hashish.

Con quest'ultima notizia arrivo al titolo di questa discussione.

Ho una malattia irreversibile ai polmoni, Bronco Pneumopatia Cronica Ostruttiva, BPCO al primo stadio.

Fumo tabacco o sigarette per circa 15/20 al giorno e in aggiunta, qualche volta, del fumo. Sempre non in maniera continuativa ho il mio boccettino di delorazepam, che sorseggio.

Ultimamente, sempre più spesso sono bloccata da tosse insistente e una marea di catarro, il tutto mentre sputo fuori i polmoni dalla tosse fortissima. Sto male. Eppure - e qui interviene il mio autolesionismo - ascolto la mia gola, mi rendo conto quando posso fare due tiri o anche tre, senza tossire; o, meglio, fino a tossire come non mai.

Sono dipendente, autolesionista, e non riesco ad uscirne. (Le conseguenze della BPCO: enfisema, ossigenoterapia, ridotta speranza di vita).

Che posso fare?
:dunno:
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Messaggioda Adry85 » 25/09/2024, 9:47



Ovviamente è chiaro che la tua situazione e tutt'altro che semplice... partiamo dalle cose sicure: le sostanze nocive è meglio lasciarle perdere... parti da questo presupposto e combatti un giorno alla volta...
Sai benissimo che solo il tempo ti può aiutare, più tempo stai senza sostanze nocive e "meglio" starai a prescindere dalla tua condizione iniziale.
Pertanto impegnati... un giorno alla volta... giorno dopo giorno... è l'unico modo.
Tienici aggiornati... ci fidiamo di te, hai 52 anni hai detto di stare "bene, abbastanza"... cavolo non demordere!
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Messaggioda Golem » 25/09/2024, 18:49



Devo ammettere che è molto più complicato di così. Impegnarsi giorno dopo giorno non sarebbe la soluzione giusta per me. Io sono profondamente tendente alla dipendenza. Una persona così non riesce a scindere ciò che fa bene da ciò che fa male a sé stesso. Non riesco a volermi bene abbastanza, dentro di me è come se fosse presente sempre un desiderio di morte. Difatti, non sto facendo nulla per evitarla.
Sono affranta.
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Messaggioda Cordis » 26/09/2024, 13:05



Ho ben presente più o meno tutto ciò di cui hai parlato, però non ho l'enfisema, quindi la PRIMA SOLUZIONE TOTALE DEFINITIVA non so se vada bene per te: sigaretta elettronica, contenente nicotina (quelle a liquido, no iqos o cagate simili), SE è compatibile con l'enfisema (cioè se non lo aggrava, se è un miglioramento rispetto al fumo di sigaretta insomma), può davvero sostituire la sigaretta semplicemente richiede più tempo (dovevo pippare più spesso per spegnere la necessità di nicotina e anche come fatto psicologico), con me aveva funzionato, poi io lasciai perdere semplicemente perché... è vietata pure quella dappertutto, tocca sempre andare fuori a fumare, a quel punto per me' diventa più pratica la sigaretta che in due minuti me la fumo. Ma se per te questo non è un problema (e se è un miglioramento rispetto alla tua patologia) può davvero sostituire la sigaretta.

Anche sigaro o pipa possono sostituire la sigaretta, hanno il vantaggio che il fumo non và aspirato, si tiene solo in bocca, rispetto alla sigaretta anche questi necessitano di tempi più lunghi e bisogna abituarsi, all' inizio un po' di fatica si fa' (nel senso che anziché fare tante fumate da cinque minuti aspirando nei polmoni, ne fai una da mezz'ora assimilando tramite la mucosa della bocca, non è uguale, e se tiri esagerato ti lessi la lingua).

Per periodi di pochi giorni sono efficaci i cerotti alla nicotina (di opportuno dosaggio), però costano un botto e dopo un po' di giorni che li usi cominciano a irritare la pelle, anche se cambi sempre posizione.
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Messaggioda Royalsapphire » 12/10/2024, 8:53



Golem ha scritto:Mi trovo in una situazione molto difficile. Sintetizzo: ho 52 anni e ho passato la gran parte della mia vita con una sofferenza mentale. Un disturbo di personalità borderline in cluster B, se proprio vogliamo indicare una diagnosi, cosa che a me non piace e dalla quale prescinderò.
Problemi di depressione con annessa fortissima dipendenza da ogni sostanza, sulle quali ha prevalso in maniera distruttiva più di tutte, l'alcol. Autolesionismo fisico e interno, ossia de-personificazione, disturbi dell'umore, forte sensibilità ai cambiamenti, disturbi sensoriali. E poi, c'è il senso di colpa, la paura dell'abbandono, la cattiva gestione della rabbia, l'impulsività, il cambio repentino di idee ed azioni.
Ho cercato di fornire più quante possibili descrizioni ma nessuna è sufficiente per raccontare, spiegare che cosa c'era dentro di me. Immagino che, trovandomi su un forum a tema, possa evitare di fornire altre interpretazioni attorno alla mia sofferenza.
Dico solo, per dovere di precisione, che oggi sono una persona molto diversa da quella leggibile tra le righe precedenti. Sto decisamente meglio, oserei un 'bene, abbastanza'. Non ho più dipendenze da alcol o sostanze varie. Perlomeno non le ho più in maniera continuativa e quindi non vi dipendo. Saltuariamente, mi dedico ad una serata 'off' nella mia casetta, ma succede molto di rado. Non di rado succede per il fumo di tabacco ma anche, spesso, di hashish.

Con quest'ultima notizia arrivo al titolo di questa discussione.

Ho una malattia irreversibile ai polmoni, Bronco Pneumopatia Cronica Ostruttiva, BPCO al primo stadio.

Fumo tabacco o sigarette per circa 15/20 al giorno e in aggiunta, qualche volta, del fumo. Sempre non in maniera continuativa ho il mio boccettino di delorazepam, che sorseggio.

Ultimamente, sempre più spesso sono bloccata da tosse insistente e una marea di catarro, il tutto mentre sputo fuori i polmoni dalla tosse fortissima. Sto male. Eppure - e qui interviene il mio autolesionismo - ascolto la mia gola, mi rendo conto quando posso fare due tiri o anche tre, senza tossire; o, meglio, fino a tossire come non mai.

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Ciao!
A me sembra che un bisogno di aiuto, comunque, c’è! Intendo dire, il bisogno di essere seguita da qualcuno bravo; non penso si esca da forti dipendenze da solo! Spesso manca un metodo, e c’è chi studia appositamente come fare per sostenere la persona professionalmente, e farle lasciare questa dipendenza!
Nel frattempo, penso non sia sufficiente affidarsi a un professionista e basta, perché in tal caso mancherebbe lo scopo primario, no? Cioè, ho un professionista che mi aiuterebbe a smettere, ma perché farlo? A che scopo?
Al tuo posto penso che se fossi in questa situazione, a me aiuterebbe tanto sapere per cosa o per chi lo sto facendo! Mi avrebbe aiutato avere anche solo qualcuno che credesse in me. Ma io sono io… ognuno è fatto a suo modo e ha le sue serrature …
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