Agnese ha scritto:sono qui per sfogarmi un pó e per capire se sono l'unica ad essere così.
Ciao Agnese, e benvenuta.
Posso tranquillamente dirti che
non siamo mai gli unici ad avere un problema.
Abbiamo tutti problemi simili; potremmo dire che i problemi degli esseri umani sono una
dozzina al massimo, quindi molti sono comuni. Ma siccome le persone se li tengono dentro, crediamo di essere i soli ad averli.
Ho una famiglia molto iperprotettiva, tipiche famiglie di una volta dove esiste solo la famiglia e nient'altro. Con il tempo mi sono allontanata,mi sono sempre più chiusa in me stessa e non raccontavo più i miei problemi alla mia famiglia. Le poche volte che lo facevo veniva sminuita la mia problematica oppure si creava un problema più grande.
Anche se la protezione dei figli appare come un atto d'amore, nel tuo caso sembra invece che la tua famiglia sia una di quelle che cerca di mantenere uno "status quo" o un certo tipo di facciata, e non tollera membri che escano da questo "standard". In questi casi problemi, difficoltà o espressioni individuali vengono represse perché la priorità di queste famiglie è "
mantenere la facciata".
Per cui sembra che tu non sia stata accettata con le tue espressioni spontanee, o i tuoi problemi non sono stati ascoltati, o li hanno negati, ecc.
In pratica ti hanno trasmesso il messaggio "
Non puoi essere te stessa" (oppure "Come sei non vai bene; dovresti essere come noi / come diciamo noi").
Questo ovviamente crea una
profonda ferita emotiva, perché tutti abbaimo bisogno di poter essere autentici, ed accolti ed apprezzati per come siamo.
Quando questo non avviene, quando riceviamo il messaggio "Sei sbagliata", è come se una parte di noi morisse
Ogni volta che sono con loro cercano tutti i miei difetti e ci "scherzano" sopra senza pensare minimamente che possa farmi male.
Probabilmente lo fanno inconsapevolmente, non apposta (il che non è una scusante).
Mi sembra il loro modo per spingerti a non essere come sei, ed invece plasmarti nel modo che per loro è "giusto".
Oppure ce l'hanno con te per qualche motivo (a volte una famiglia "punisce" un membro particolarmente dotato perché li fa sentire inferiori o sbagliati), o ancora certe famiglie eleggono un "capro espiatorio" e tutti concordano che lui/lei è "quello sbagliato", e si concentrano sulle sue mancanze (così gli altri si sentono "giusti").
NB: Solitamente queste sono dinamiche inconsce, non è che la famiglia si riunisce a tavolino e decide razionalmente di operare in tal modo.
Ho cominciato a non stare più con loro in qualche festività,cervo di dividermi tra loro e la figlia del mio ragazzo oppure gli amici,ma questo non sta bene a loro.
Famiglie del tipo che ho descritto sono di solito molto ferme e rigide nelle loro modalità (è un modo di coprire problematiche nascoste). Quindi è molto difficile discutere dei loro comportamenti negativi (che vengono negati), o cercare insieme un cambiamento.
Se si cerca di metterli in discussione, si ottiene negazione, ridicolo e persino ostilità (difesa dello status quo).
In questi casi, l'unica soluzione è allontanarsi, o mantenere una certa distanza.
Loro non sono disposti a cambiare, e tu - giustamente - non devi subirli.
Naturalmente queste famiglia fanno pressione perché ciò non accada, di solito ricorrendo a giudizi o sensi di colpa. E' un modo di manipolare quella persona e dipingere lei come "quella sbagliata", o ingrata, o incapace di voler bene, ecc.
In realtà è questo tipo di famiglia ad essere
incapace di amore autentico. Il loro modus operandi dice (non apertamente, ma in modo sottinteso)
"Ti vorremo bene ma solo se ti comporti a modo nostro" - e questo ovviamente non è amore. E' una specie di dittatura.
A qualcuno è già capitato?
A un sacco di gente!
Qui dentro è pieno di figli amati male o poco, che ne portano le conseguenze.
Naturalmente famiglie così fanno il possibile per convincerti che non è vero, che sei tu quella che esagera o che sbaglia, e che se tu fossi nel modo X o Y allora tutto andrebbe bene. O sbaglio?
Cosa mi consigliate?
Quando viviamo relazioni "tossiche", l'unica salvezza sta nell'uscirne. La tua famiglia sembra di quel tipo.
Cambiare loro non è possibile. Subirli vuol dire che tu piano piano muori dentro.
L'unica quindi, IMHO, è
emanciparsi: uscire dal nido, spiccare il volo, tagliare il cordone ombelicale, farsi una vita indipendente, ecc.
Il che non vuol dire necessariamente tagliare tutti i ponti (anche se a volte diventa necessario): bensì prendere le distanze, limitare gli incontri, respingere le loro pressioni, ecc.
Può anche essere utile dire esplicitamente
"Questo vostro comportamento non è accettabile, mi fa male, e non intendo più tollerarlo". Se loro continuano, ti alzi e te ne vai. Cioè
stabilire dei limiti ed agire di conseguenza se non vengono rispettati.
(ovviamente ciò difficilmente verrà ben accolto)
In un certo senso, questo è parte del tuo
diventare adulta: imparare ad essere una persona autonoma, su cui la famiglia non può più esercitare potere.
Questo tipo di cambiamento è tutt'altro che facile. Considera l'ipotesi di affrontarlo facendoti supportare da un esperto (terapeuta o counselor), che può aiutarti a vedere i meccanismi manipolativi che ti condizionano, a trovare in te la forza di reagire ed affermare la tua individualità, nonché a sviluppare
accettazione ed amore per te stessa (che al momento probabilmente ti mancano).
Uscire dalle relazioni tossiche è particolarmente difficile per che non si vuole bene (in mancanza di amore "interno", ci attacchiamo a quello esterno anche se ci fa stare male).
PS: Mi sono fatto un po' prendere la mano, e magari ho costruito ipotesi che non corrispondono al tuo caso. Prendi quello in cui ti ritrovi.