So che non serve a niente, ma ho bisogno di parlare con qualcuno e in questo momento non ho nessuno con cui farlo. Mi sento in un pozzo senza uscita: la mia vita sentimentale è un macello, non ho mai avuto una ragazza e mai credo che ne avrò una. Ogni giorno che passa si fortifica la convinzione di morire solo. Non ho mai sono stato amato e onestamente non credo manco di esserne in grado. Sono stato da una prostituta, stanco di essere vergine, una delusione totale; è scomparso qualsiasi interesse verso l'altro sesso.
A lavoro odio tutti, è un continuo farsi a gara a chi lecca più il c*lo. Inoltre, mi sento incapace di soddisfare le aspettative che i colleghi ripongono in me. In università mi sento anche peggio, continuamente fuori posto. Di amici ne ho pochi e più che amici tenderei a considerarli persone con cui condivido il tempo, nella speranza di sentirmi meno solo. Più tempo passa è più mi accorgo di avere poco o nulla a che fare con loro.
In famiglia forse va anche peggio, con i miei ho sempre avuto un rapporto distaccato. So che è brutto anche solo da pensare, ma ho sempre odiato i miei per questo, avrei voluto una famiglia unita. Ogni tentativo di cambie il rapporto con loro si è sempre rilevato fallimentare. Settimana scorsa, poi, la ciliegina sulla torta: mia madre ha provato il suicidio. Per quanto possa essere particolare il rapporto con lei, questa cosa mi ha devastato. Cerco di starle vicino, di sorridere con lei, di far finta che i problemi sopra non esistano, ma tutto sembra inutile; lei rimane nella sua sfera depressiva e non fa nulla né per uscirne né per nasconderla.
Prima, almeno, mi consolava l'idea del suicidio; almeno era una via di uscita comoda. Ora, anche la sola idea mi fa venire la nausea. Non voglio essere come mia madre. Ho valutato anche l'ipotesi di andare da uno psicologo, ma esiste la concreta possibilità che non risolva nulla e finisca senza nessuna altra opzione. Io non so davvero cosa fare; mi sento chiuso in un pozzo senza fine.
Scusate il flusso di coscienza.