Funziona la psicoterapia?

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Funziona la psicoterapia?

Messaggioda Lena » 05/07/2023, 7:29



Io ho fatto psicoterapia con due terapeuti diversi (sistemico relazionale e un'altra scuola che ora non ricordo, forse cognitivo comportamentale)

Ognuna è starà utile per una problematica,ma entrambe avevano dei limiti e solo grazie alla sinergia (in tempi diversi), sono state efficaci.

Allo stesso tempo, quando ho avuto dubbi lavorativi ho pensato di rivolgermi più che altro ad un counselor specializzato in lavoro, perché è ovvio e verosimile che un terapeuta difficilmente ha competenze specifiche sul mondo del lavoro è può fare consigli concreti (e non mi aspetto che lo faccia).

Allo stesso modo avevo dei piccoli complessi fisici (che non avevano ragione di esistere), ho scelto di fare una consulenza con una persona che si occupa di stile e forme del corpo, e ho visto tutto sotto un'altra luce. Mi ha fatto sentire valorizzata come nessun terapista avrebbe potuto fare perché quello era il suo campo.

Quindi sì, la psicoterapia è utile ma dipende da vari fattori:
1) che problema hai
2) quanto ci vuoi lavorare
3) capire che non ti dà soluzioni. Se uno cerca soluzioni in un determinato campo (es lavoro), è bene consulti uno specialista in quel campo perché il terapeuta non è un tuttologo e lavora più sulla persona che sul confezionare la soluzione
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Funziona la psicoterapia?

Messaggioda White Rabbit » 05/07/2023, 10:06



Navigator63 ha scritto:IMHO però l'elemento più importante è la disponibilità del cliente a cambiare o rischiare
Intendo concretamente, non solo a parole.
Senza quella disponibilità, tutti gli input del terapeuta possono fare ben poco. Rimangono come semi sparsi sul cemento. :dunno:
(parlo in generale, non di te)

P.es. una persona paralizzata dalla paura, o che nasconde un "segreto inconfessabile", tenderà a respingere ogni tentativo. Si aggrapperà al suo status quo, pur patendolo.
E in questi casi anche il miglior terapeuta è impotente. Può solo suggerire il cambiamento, ma non può forzarlo (né sarebbe etico).


Secondo me, se una persona sceglie di andare in terapia, è decisamente probabile che la volontà di cambiare ce l'abbia. Però la volontà e la disponibilità non sono sufficienti. Se automaticamente bastasse volere qualcosa per riuscire a ottenerlo, saremmo tutti a posto e contenti ahah.

Una persona paralizzata dalla paura, non sceglie di restare paralizzata: semplicemente non trova il modo di liberarsi dalla sua paura.

Quindi per come la vedo io dovrebbero essere aggiunti nuovi strumenti alla terapia in modo che possa agire sul paziente con maggiore efficacia e completezza. Mi riferisco soprattutto a strumenti concreti: es. far conoscere tra loro i pazienti per ridurre la solitudine; aiutare materialmente nella ricerca di un lavoro; fornire testimonianze reali a prova che alcune cose dette sono vere; essere disposti a rimborsare il costo di una seduta nel caso in cui i suggerimenti dati si rivelino inutili o dannosi (es. il terapeuta invita il paziente a fare una esposizione che lo spaventa e questa poi va male); controllare che il paziente abbia eseguito in settimana attività importanti (es. studiare, andare a fare una visita etc) e motivarlo in tal senso. Se lo psicoterapeuta da solo non basta per mettere in atto questo genere di aiuti, allora vanno istituite nuove figure.

Inoltre bisognerebbe lavorare tantissimo sulla prevenzione. Fosse per me ad esempio renderei obbligatorio un corso di psicologia e pedagogia del bambino a ogni coppia la cui donna è appena divenuta incinta.
Nelle scuole a partire dalle elementari istituirei un'ora a settimana dedicata all'esercizio dell'empatia, all'espressione di stessi e all'accoglienza dell'altro.
Alla conclusione delle scuole superiori istituirei un "anno della maturità" in cui ogni giovane sarebbe obbligato a trascorrere un anno assieme a suoi coetanei sperimentando così la vita fuori dal nucleo famigliare e dovendo dedicare parte di ogni giornata a imparare attività utili nella vita da adulto (es. stirare, cucinare, lavare) e a sviluppare competenze preziose per il mondo del lavoro (es. lingue, conoscenze informatiche, patente, conoscenza di base di alcuni mesteri come il cameriere o l'elettricista). In questo modo avremmo 19-20enni molto più svegli, maturi e pronti ad affrontare il seguito della vita.
Poi avrei anche tante altre idee ahah.
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Funziona la psicoterapia?

Messaggioda Spazz » 05/07/2023, 11:35



White Rabbit ha scritto:
Navigator63 ha scritto:IMHO però l'elemento più importante è la disponibilità del cliente a cambiare o rischiare
Intendo concretamente, non solo a parole.
Senza quella disponibilità, tutti gli input del terapeuta possono fare ben poco. Rimangono come semi sparsi sul cemento. :dunno:
(parlo in generale, non di te)

P.es. una persona paralizzata dalla paura, o che nasconde un "segreto inconfessabile", tenderà a respingere ogni tentativo. Si aggrapperà al suo status quo, pur patendolo.
E in questi casi anche il miglior terapeuta è impotente. Può solo suggerire il cambiamento, ma non può forzarlo (né sarebbe etico).


Secondo me, se una persona sceglie di andare in terapia, è decisamente probabile che la volontà di cambiare ce l'abbia. Però la volontà e la disponibilità non sono sufficienti. Se automaticamente bastasse volere qualcosa per riuscire a ottenerlo, saremmo tutti a posto e contenti ahah.

Una persona paralizzata dalla paura, non sceglie di restare paralizzata: semplicemente non trova il modo di liberarsi dalla sua paura.

Quindi per come la vedo io dovrebbero essere aggiunti nuovi strumenti alla terapia in modo che possa agire sul paziente con maggiore efficacia e completezza. Mi riferisco soprattutto a strumenti concreti: es. far conoscere tra loro i pazienti per ridurre la solitudine; aiutare materialmente nella ricerca di un lavoro; fornire testimonianze reali a prova che alcune cose dette sono vere; essere disposti a rimborsare il costo di una seduta nel caso in cui i suggerimenti dati si rivelino inutili o dannosi (es. il terapeuta invita il paziente a fare una esposizione che lo spaventa e questa poi va male); controllare che il paziente abbia eseguito in settimana attività importanti (es. studiare, andare a fare una visita etc) e motivarlo in tal senso. Se lo psicoterapeuta da solo non basta per mettere in atto questo genere di aiuti, allora vanno istituite nuove figure.

Inoltre bisognerebbe lavorare tantissimo sulla prevenzione. Fosse per me ad esempio renderei obbligatorio un corso di psicologia e pedagogia del bambino a ogni coppia la cui donna è appena divenuta incinta.
Nelle scuole a partire dalle elementari istituirei un'ora a settimana dedicata all'esercizio dell'empatia, all'espressione di stessi e all'accoglienza dell'altro.
Alla conclusione delle scuole superiori istituirei un "anno della maturità" in cui ogni giovane sarebbe obbligato a trascorrere un anno assieme a suoi coetanei sperimentando così la vita fuori dal nucleo famigliare e dovendo dedicare parte di ogni giornata a imparare attività utili nella vita da adulto (es. stirare, cucinare, lavare) e a sviluppare competenze preziose per il mondo del lavoro (es. lingue, conoscenze informatiche, patente, conoscenza di base di alcuni mesteri come il cameriere o l'elettricista). In questo modo avremmo 19-20enni molto più svegli, maturi e pronti ad affrontare il seguito della vita.
Poi avrei anche tante altre idee ahah.


Quoto al 100%, il servizio attuale è troppo poco troppo tardi, sempre meglio che niente ma suppongo in altri paesi sia meglio.
La tua visione sarebbe bellissima ma credo non si realizzerà mai almeno in Italia, anzi a quanto ne so stanno togliendo risorse.
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Messaggioda Navigator63 » 05/07/2023, 23:11



White Rabbit ha scritto:Secondo me, se una persona sceglie di andare in terapia, è decisamente probabile che la volontà di cambiare ce l'abbia.

Troppo semplice.
Non tieni conto che in noi convivono molte parti, e quelle inconsce spesso hanno il sopravvento.
Quindi una parte può avere il desiderio di cambiare... ma la parte che resiste è più forte e vince. Come il fumatore che cerca di smettere ma non ci riesce.
(sia chiaro che non sto dando colpe; semplicemente constato)

Non basta il desiderio. Desiderio = "Mi piacerebbe, ma..."
Serve una reale volontà. Volontà = "Voglio quella cosa, e userò ogni mia risorsa per provare a raggiungerla".

A volte uno va in terapia solo per dire "Ci ho provato".
Oppure ha un problema con le figure d'autorità, quindi "combatte" il terapeuta.
Oppure non riesce davvero a rivelarsi, quindi il terapeuta non può capire il vero problema.
Oppure non collabora perché ha un problema di fiducia.
O non si mette in gioco perché cambiare lo fa soffrire troppo.
Oppure ha dentro di sé un "totem" (inconscio) talmente inviolabile da crearvi intorno un muro impenetrabile.
Oppure non applica i suggerimenti del terapeuta, per via di resistenze o chissà che altro. Per poi dire "Vedi che non funziona?".

E' complicato. Siamo creature complicate :)

Quindi per come la vedo io dovrebbero essere aggiunti nuovi strumenti alla terapia in modo che possa agire sul paziente con maggiore efficacia e completezza.

In teoria hai ragione, ma - per molti versi - parli di un mondo ideale.

Fosse per me ad esempio renderei obbligatorio un corso di psicologia e pedagogia del bambino a ogni coppia la cui donna è appena divenuta incinta.

In teoria, saggio.
In pratica, è cosa da stato autoritario.

Nelle scuole a partire dalle elementari istituirei un'ora a settimana dedicata all'esercizio dell'empatia, all'espressione di stessi e all'accoglienza dell'altro.

Questo sarebbe fattibile. In alcuni Paesi (UK, a quanto ne so) fanno esperimenti in tal senso.
Ma è anche un problema di risorse limitate, e di apertura dei genitori. Pensa a tutti quelli che si oppongono all'educazione sessuale!

Il problema principale degli esseri umani, sono gli esseri umani stessi. :rolleyes:
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Messaggioda ale1997. » 18/04/2024, 22:56



Navigator63 ha scritto:
White Rabbit ha scritto:


Quindi per come la vedo io dovrebbero essere aggiunti nuovi strumenti alla terapia in modo che possa agire sul paziente con maggiore efficacia e completezza.

In teoria hai ragione, ma - per molti versi - parli di un mondo ideale.

Fosse per me ad esempio renderei obbligatorio un corso di psicologia e pedagogia del bambino a ogni coppia la cui donna è appena divenuta incinta.

In teoria, saggio.
In pratica, è cosa da stato autoritario.



In realtà sarebbe cosa da stato che si preoccupa realmente e in modo disinteressato dei problemi della società indipendentemente da ritorni economici e dal ricorso più becero alla mera natalità solo per fare numero.
A oggi qualunque paziente psichiatrico anche seguito nel pubblico può fare figli, fare il c***o che gli pare con abusi vari e negligenza genitoriale e rovinare loro la vita senza che il sistema si preoccupi mai minimamente di come crescono. Mai dei controlli o un occhio di riguardo per questi casi. Ma immagino che questo sia classico di un sistema che funziona.
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Messaggioda Navigator63 » 18/04/2024, 23:49



ale1997. ha scritto:A oggi qualunque paziente psichiatrico anche seguito nel pubblico può fare figli, fare il c***o che gli pare con abusi vari e negligenza genitoriale e rovinare loro la vita senza che il sistema si preoccupi mai minimamente di come crescono.

E' vero, ma... non è vero che nessuno se ne preoccupa (almeno in teoria).

Prima di tutto c'è un problema di risorse: non si può mai fare tutto, quindi soldi e personale vanno destinati a quella o quell'altra attività. E ce ne sarà sempre qualcuna scoperta.
Pensa alla scuola: ci sono tante cose che andrebbero insegnate, ma non è che puoi mettere 28 ore di lezione al giorno... ;)

Secondo, c'è un problema di libertà personale: una cosa può anche essere giusta, in teoria, ma se gli esseri umani vogliono farla lo stesso, detestano se viene loro impedito.
- Pensa al consumo di alcol e al proibizionismo: in teoria staremmo tutti meglio senza alcol, ma siccome gli umani vogliono bere, qualsiasi tentativo di proibire il consumo di alcol è fallito miseramente.
- Oppure pensa al covid: c'è gente che ha pensato di fare una rivoluzione perché detestava l'obbligo di mascherine... :D pensa cosa farebbero se li vincoli sulla procreazione (che è uno dei temi che le persone vivono in modo più viscerale). :dunno:

I discorsi come il tuo hanno senso... ma funzionano solo in teoria, ignorando vincoli e limiti pratici. Per quello non sono fattibili.
Qualsiasi programma che ignora la natura umana sarà fallimentare, e/o produrrà disastri: basti vedere l'esempio del Comunismo, che in teoria sembra una figata, ma va talmente contro la natura umana che nel XX secolo ha creato tragedie molto maggiori del Nazismo. :wow:

"La cosa più strana della vita è la totale mancanza di accordo tra teoria e pratica di vita."
(Ralph Waldo Emerson)
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