Ciao
1) Da quanto sei autolesionista? Qual è stato il primo evento scatenante?
Sono autolesionista da oramai 5 anni. L'evento scatenante fu una grande delusione d'amore combinata al tradimento di un'amica (anche se in realtà è stata solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso). In pratica tramavano alle mie spalle, illudendomi. Iniziai a tremare di rabbia, li aggredii verbalmente. Poi mi chiusi in camera e mentre ascoltavo Given Up dei Linkin Park, il mio sguardo si è posato su un paio di forbicette, il resto è arrivato da sé.
2) Cosa usi quando pratichi autolesionismo?
Coltelli, forbici, unghie, elastici di gomma.
3) Nascondi i segni (cicatrici, tagli, ustioni)? Perché?
Tendenzialmente sì, se poi non è possibile mento su come me li sono procurati. Lo faccio per diverse ragioni: paura di essere giudicata, non capita, stigmatizzata, ulteriormente esclusa; per non essere fonte di fastidi, preoccupazione, compassione. Ed infine, anche per vergogna, non sono certo fiera di me per ciò che faccio.
4) C’è qualcuno delle persone a te care che è a conoscenza del tuo segreto?
Inizialmente nessuno; dopo il mio crollo nervoso la mia famiglia ne è venuta a conoscenza. Anche la psicologa dove andavo lo sapeva. Lo sa anche il mio ragazzo, che mi ha fatto promettere di smettere, anche se poi proprio lui è stato spesso la fonte che alimentava la mia rabbia.
5) Per te l'autolesionismo è un problema? Hai altri problemi?
Certo che lo è. So che non è il modo giusto per affrontare i problemi e so che il mio corpo non ha colpe di ciò che mi succede, pertanto non meriterebbe di essere deturpato in tal modo. Tuttavia a volte è più forte della mia volontà, questo 'bisogno'.
Sì, ho altri problemi.
6) Come ti fanno sentire gli altri intorno a te?
In una parola: sola.
In più parole: inadeguata, inascoltata, diversa, poco interessante, noiosa, anonima.
7) Quante crisi hai in media?
Non molte in realtà. Nel tempo ho rafforzato la mia volontà, quindi ora è più difficile che io ceda a queste tentazioni.
8) Conosci nella vita reale una persona con il tuo stesso segreto?
No.
9) Il tuo autolesionismo sfocia anche nel masochismo?
Assolutamente sì.
10) Sei mai andata/o dallo psicologo?
Sì, ma con scarsi risultati.
11) Chiudendo gli occhi e immaginando di trovarti in una bolla, di che colore è?
Grigia direi.
12) C'è un luogo che puoi chiamare "casa"? Se sì quale, se no perché?
In realtà no, mi sento costantemente fuori posto. Non saprei motivare questo. Sono sempre alla ricerca di un posto tranquillo dove poter essere me stessa, dove poter essere accettata ed amata. Anche nella casa dove sono cresciuta mi sentivo così, di fatti non vedevo l'ora di andarmene (tuttavia ora provo piacere nel tornarvi, forse avevo solo bisogno di cambiare aria). Forse l'unico posto che ritenevo più o meno tale, era la mia cameretta, ma oltre al mio rifugio era anche la mia prigione.
13) Hai mai pensato che il tuo autolesionismo potesse essere un messaggio che il tuo inconscio ti manda per dirti che stai vivendo una vita sbagliata? Se sì, come pensi potrebbe essere la tua vita alternativa?
Sinceramente no, non l'ho mai vista in questo modo. Per me era una valvola di sfogo, un modo per buttar fuori la rabbia senza dar noie a nessuno. A volte era anche un modo per punirmi, quando ad esempio non riuscivo a tenermi strette le persone che amavo.
Ho una folle paura dell'abbandono, mi manda completamente in delirio anche solo il pensiero.
14) Cosa provi quando riguardi le tue ferite fresche e/o cicatrici? Le guardi perché ti capita, o perché sei proprio tu a volerle rivedere?
In entrambi i casi sono emozioni assai contrastanti.
Quando osservo le ferite fresche da un lato mi sento più calma e serena, dall'altro non sono affatto fiera di me stessa e vorrei tanto essere riuscita ad evitarlo.
Quando invece osservo le cicatrici intenzionalmente, magari mentre ripenso ad eventi del passato, mi sento forte e debole al tempo stesso. Forte perché penso: caspita, ne ho passate proprio tante, eppure sono sopravvissuta. Debole perché so che non è così che si affrontano i problemi. È come se avessi trasferito le 'cicatrici del cuore' sulla pelle.
Quando invece è qualcun'altro a chiedermi delle mie cicatrici, allora vorrei farle sparire, vorrei sprofondare. Tutte le scuse che invento mi sembrano sempre poco convincenti e da quel momento mi chiudo in un silenzio tombale.
15) Come hai trovato MyHelp e che cosa vuoi in questo momento?
Cercavo su internet un posto dove sfogarmi. Vorrei sentirmi meno sola, fare ordine tra i pensieri, capire bene chi sono e incontrare qualcuno che sia simile a me.