Personalmente non credo di avere pregiudizi o luoghi comuni su questo tipo di tematiche.
Sulla crisi economica e le sue cause credo di avere un sufficiente livello di approfondimento. Non per questo conciliabile con le conclusioni proposte.
La nascita della crisi è dovuta alla bolla dei sub-prime, con le aspettative di restituzione della moneta che sono state fallite. Non da altro precedentemente. Credo che ricollegarla ad altro sia sostanzialmente sbagliato.
Allo stesso tempo, il fatto che i valori siano monetari, la non completa materialità dell'economia, e la presenza del terziario, in realtà sono elementi che non sono stati considerati affatto. In particolar modo, i primi due elementi sono componenti essenziali del GDP (usato nelle analisi) [se non mi ricordo, facenti parte proprio della critica al GDP come valore adatto per la misurazione in economia dell'ambiente, come ad esempio da Amartya Sen, che propose l'indice di sviluppo umano ].
Non credo conseguentemente che sia corretto l'approccio, in quanto comunque completamente ignora l'aspetto monetario dei dati che considera [come l'analisi dei prezzi e non delle quantità].
Sulla questione energetica nello specifico, ho personalmente fatto un esame di economia dell'ambiente ed alcune volte in altri esami riferimenti a quest'ultima. Durante proprio questi esami, in realtà, non è mai stata presentato il problema petrolifero come qui rappresentato (nel senso, non si è mai fatto presente). [una mia supposizione che però lascia il tempo che trova: mi ricordo che il docente stesso aveva fatto un articolo pro Tav, Torino-Lione ... non credo avrebbe avuto problemi a prendere posizione su una possibile prossima crisi energetica].
Comprendo che può essere considerata una tesi contraria al pensiero cosiddetto "mainstream".
Pur tuttavia, mi sembra più una sostanziale applicazione della stessa teoria che arriva a una nuova soluzione e quindi non un approccio nuovo.
Allo stesso tempo, non mi sembra che l'idea di una decrescita (sostanzialmente quello proposto nel blog di Tverberg) sia il concetto desiderabile.
Riconosco, tuttavia, in ultima istanza dei miei limiti su questo tipo di argomenti.
Infine sono un po' titubante nel disturbare il Prof. Bardi per questi motivi:
- in realtà avrei da finire la mia tesi prima. Non potrei comunque dedicarmi completamente a ciò.
- io sono comunque un signor nessuno che va a fargli domande, non sono nemmeno un suo studente.
- Ci sarebbe poi un motivo più cinico. Non sono convinto che farei una grande figura. Mi spiego meglio. Sarei facilissimamente smontato nella mia tesi, non soltanto magari per l'errore delle mie posizioni, ma anche solo perché io non sarei così bravo ad argomentare rispetto a lui. (un po' analogamente come io contro un bravo avvocato, egli, essendo più versato e facendo da molto più tempo ciò, mi batterebbe, non significa però che la sua tesi, e le prove da lui portate, siano quelle corrette). Non credo, in ultima istanza, che potrebbe essere risolutivo.
Ho pur tuttavia, trovato questo altro articolo, che si riconduce al tema del topic:
http://ugobardi.blogspot.it/2016/12/tru ... .html#more.
Proverò li ad esporre delle mie perplessità.