Navigator63 ha scritto:Io apprezzo molto il tempo passato con me stesso, anzi ne ho bisogno.
Non lo chiamo "solitudine" perché "mi faccio (ottima) compagnia", quindi non mi sento realmente solo.
Il che però non esclude il piacere di relazionarsi: a me piace la buona compagnia, in genere in numero ristretto, con persone intelligenti e stimolanti. O come dici tu, con cui posso imparare cose nuove.
Diciamo che per me l'optimum è passare l'80-90% del mio tempo con me stesso, ed il 10-20% in compagnia.
Direi che è quella che viene definita "introversione": l'introverso apprezza lo stare con se stesso, e si "ricarica" stando da solo (mentre l'estroverso si ricarica stando in compagnia).
Credo che in questo Forum ci siano molte persone di questo genere.
IMHO però fa una grossa differenza se uno sta bene con se stesso, oppure ha invece un pessimo rapporto con se stesso: nel secondo caso può essere comunque un introverso, ma patisce la solitudine.
Quanto alle persone che non ti accettano, meglio lasciarle nel loro brodo: il mondo è grande, si può sempre incontrare qualcuno più in sintonia con noi (a volte però serve uscire dai propri schemi, abitudini, o soliti luoghi).
Anch'io sto da Dio a stare con me stessa, nessuno mi conosce meglio di me stessa ma soprattutto mi accetta e non mi rompe le scatole. Qualsiasi altra interazione con gli altri è fondamentalmente un problema e porta solo problemi su problemi, in una fatica di Sisifo!