Ero nei boschi del monte Triglav in Slovenia. Lì ti ho incontrato.
Eravamo alti entrambi ma il tuo fisico era imponente. Capelli mossi e occhi verdi. Sguardo audace e incazzato.
Mi avevi ripreso subito ma avevi acconsentito che buttassi la tenda nelle tue vicinanze.
Da quel momento siamo stati insieme per un mese. Abbiamo condiviso tutto, dal cibo in polvere alla costruzione del miglior rifugio possibile con solo materiali naturali. Dalle chiacchierate stile spogliatoio sulle ragazze alle discussioni sui massimi sistemi filosofici. Grazie a te gli alberi sono diventati larici e pini mugo. Grazie a te gli uccelli sono diventati francolino e picchio. Mi hai insegnato tutto quello che non sapevo sulla vita nei boschi. Dall'accendere un fuoco senza accendino a come piazzare le trappole. La Slovenia era il nostro parco giochi. Eravamo liberi e felici. L'ardore scorreva nelle nostre vene.
Dopo un mese tu hai preso per la Romania e io ho continuato per la Croazia. Ci siamo scambiati i numeri di quei telefoni da quattro soldi che ci portavamo dietro e ognuno per la sua strada.
Che orrore quando ho visto il tuo primo messaggio. Che orrore che ho provato quando ti ho rivisto la prima volta in quell'ospedale. Non ti sei mai accorto o non me l'hai fatto pesare? Quanti anni sono passati ormai, 15?
Il 14 dicembre del 2011 ho ricevuto una telefonata dal suo numero ma la voce non era la sua.
Questo è un ricordo di Marc.
Questo è l'unico posto su internet dove vive ancora Marc, morto suicida per impiccamento e senza più una gamba.
Abbandonato dalla famiglia in Svizzera, scappato dalle case famiglia, pescatore di crostacei nel Mare del Nord per qualche mese all'anno e negli altri vagava in Europa.
"Mi manchi."