da Enomis » 05/05/2020, 20:42
purtroppo la paura dell'abbandono è una brutta bestia, ti spinge a cercare qualcuno cui aggrapparti, e una volta che quel qualcuno arriva ti spinge a pensare a tutti i motivi e possibilità per cui quella persona ti debba abbandonare, ci vivi male perchè avvii un ciclo di catastrofismo e intanto accadono due prospettive:
1- soddisfi l'attaccamento emotivo e quindi perdi desiderio verso quella persona, la allontani, ma poi avverti nuovamente il bisogno e cerchi di riavvicinarla, ma la tua "vittima" prima o poi si allontana in maniera definitiva (facendoti cadere nel punto 2), a meno che anche lei viva lo stesso tipo di attaccamento, in questo caso i due partner restano insieme o per abitudine (è il caso di moltissime coppie anche sposate da anni e con figli) o per tira e molla reciproco
2- non soddisfi l'attaccamento emotivo e il desiderio aumenta, spingendoti ad attaccarti a qualunque persona, oggetto o animale in maniera compulsiva (è l'esempio di chi si butta nel lavoro, nello sport, o in hobby come il collezionismo, oppure si fionda sui dolci, o si circonda di animali domestici, e così via); in questo caso il bisogno di fondo, l'affetto, non è assorbito a sufficienza, cioè non basta mai, la si ricerca in misura sempre maggiore e si arriva a pretendere che gli altri ci debbano sempre di più
esiste una terza prospettiva (ma probabilmente anche una quarta e una trecentesima), che è quella dell'amore nel senso buddhista del termine (non parlo di religione buddhista, ma di riflessioni del buddha sakyamuni), basato su un percorso finalizzato ad abbandonare proprio il desiderio; Siddharta sosteneva che la fonte della nostra sofferenza sta nei desideri che abbiamo, e che solo trascendendoli si può essere veramente soddisfatti, perchè si eliminano dalla propria vita le aspettative verso quel desiderio e le frustrazioni del suo mancato appagamento, oltre ad altri veleni come il senso di colpa per gli errori commessi, o la rabbia e la vendetta verso chi non si è comportato come volevamo, l'invidia verso chi invece ha ottenuto un nostro desiderio e così via
il problema di questa prospettiva (almeno parlo per me) è che è estremamente difficile uscire dalla gabbia della paura, perchè questa attraverso la sofferenza produce una tensione emotiva di cui l'inconscio è ghiotto (l'inconscio si nutre di qualunque emozione le viene offerta, per questo gli schemi automatici sono i preferiti del cervello, perchè producono automaticamente tutta la tensione di cui esso ha bisogno (e i pensieri si fanno negativi perchè è più semplice formularli, per abitudine, la nostra società si fonda sulla critica, da piccoli veniamo continuamente criticati ad ogni errore commesso, e questo meccanismo si installa con il pilota automatico dentro di noi, a lungo andare)
chiedo venia se i post che faccio sono sempre lunghi, non ho il dono della sintesi, e sono scritti di getto al momento, lo trovo un modo per poter sfogare ciò che ho dentro in maniera costruttiva (si l'ho vissuta e ci sono ancora dentro nella paura dell'abbandono, prendete ciò che ho detto solo come un parere personale)