Ciao a tutti/e, chi scrive è un maschio bianco, di 40 anni, che da almeno una decina d'anni vive nella quasi totale apatia, in una condizione che per certi aspetti ricorda quella dell'Hikikomori ed ho necessità di condividere in qualche modo, con qualcuno, questa situazione perché sono certo di non essere l'unico.
- Sono single, per scelta, perché non credo più nella parola né mi fido più di nessuna. Negli ultimi 20 anni ne ho visto abbastanza da avere un'idea cristallina su ciò non voglio e, purtroppo, vedo solo sporche approfittatrici che non sanno far altro che scaricare sul prossimo insicurezze, pretese e capricci. Voglio la mia casa, voglio i miei figli, voglio le mie sicurezze, voglio-miei..., voglio-miei.... Non esiste più nessuno intenzionato a frequentare una persona per il puro interesse verso di essa; è inconcepibile avere un partner che dia attenzioni alla relazione in sé, senza sfruttarla in modo meschino come un mezzo per raggiungere un fine.
- Vivo in solitudine, perché guardando al prossimo vedo solo mandrie di miserabili che non conoscono nulla al di fuori di reality, latinoamericano e defilippi. Individui che non sono disposti in nessun caso a mettere in dubbio la realtà che viene loro propinata ma "va sempre tutto bene" e guai ad affrontare i problemi chiamandoli con il loro nome. Facce di plastica con sorridi ebeti stampati sopra che ridono a crepapelle davanti alle più bieche idiozie, come i "cinepanettoni".
Sì, ho perso il conto di tutti i tentativi che ho e che continuo a fare, perché non è possibile che ci siano solo pecore "là fuori".
- Lavoro, senza provare alcuna soddisfazione in ciò che faccio e, anzi, l'ambiente in cui mi sono trovato a frequentare sino a pochi mesi fa ("grazie al Covid" ora me ne sto in "smart") mi ha fruttato un esaurimento ed ha contribuito in prima battuta ad alimentare un già forte disagio personale che ora è sfociato in una forma depressiva.
Sì, da anni cerco di cambiare ma è pura follia, perché trovo solo "proposte" farlocche e che non garantiscano al singolo individuo il giusto tempo da dedicare alla propria esistenza. Inizi alle 7 e finisci alle 18 o alle 19. Perché 8 ore non bastano più ed anche quando potresti benissimo fare 8/17 NO, perché bisogna fare 2 ore di pausa. Bisogna a tutti i costi consumare, anche e soprattutto quando non ce n'è alcun bisogno e fatturare, sempre di più, perché altrimenti niente ferie alle Bahamas e niente auto di lusso.
- No, non sono in terapia né prendo farmaci. Ho frequentato recentemente un "facilitatore" ma dopo la 4^ seduta ho interrotto perché la persona non era così competente come diceva/credeva d'essere. Di psicologi me ne guardo bene perché non nutro alcuna stima verso la categoria.
Questo è quanto, nulla di personale.