L'arte dell'autolesionismo: un modo per trarre serenità e sollievo
Non faccio riferimento a chi pratica l'autolesionismo di continuo, ma anche a chi si lo fa di tanto in tanto.
Ecco la mia idea:
Solitamente chi arriva a ferirsi volontariamente, si trova in una condizione di "solidificata" delusione. Delusione che deriva da uno o più problemi che non si riesce a risolvere.
Allora, quando ci si taglia, si gode nel vedere il nostro corpo messo nella nostra stessa situazione di sofferenza e difficoltà, con l'eccezione però, che i suoi problemi si risolvono. Guariscono! E spariscono; alcuni senza lasciare traccia, altri invece lasciando dei segni. Segni che appreziamo perchè ricordano una battaglia. Un percorso nostro. Un periodo difficile che abbiamo "superato" grazie all'autolesionismo.
Ecco penso che questa potrebbe essere un motivo per cui c'è chi finisce col ferirsi. Proprio per il bello di vedere soffrire il corpo, e di vederlo poi all'opera mentre sana i suoi problemi!!
Sotto quest'ottica l'autolesionista è un po' come un pittore di se stesso. Che non dipinge il suo dolore sulla tela, ma che preferisce mostrarlo col suo stesso corpo. Non disegna un volto in lacrime. Preferisce darsi un taglio e vedere sgorgare una lacrima rossa dalla propria carne, come se quello fosse l'unico modo per ritrarre appieno il suo dolore. E ciò gli dona un attimo di sollievo. E inoltre, crea godimento vedere come a poco a poco tutte le ferite si richiudono. Tutte le ferite si rimarginano. Molte scompaiono come se non fssero mai esistite. Anche questo contribuisce a dare sollievo ad un'Anima che a differenza del corpo non riesce ancora a chiudere le sue ferite e a farle smettere di sanguinare. Bisognerebbe prestare più attenzione a questo e chiedere alla propria Anima di prendere esempio dal corpo e di farsi forza nel medicare anch'essa le sue ferite, tant'è che come il corpo, anche l'anima ha tantissime risorse. E non c'è problema che non possa essere curato per vivere meglio.
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The art of self: a way to gain peace of mind and relief
I am not referring to those who practice self-injury and again, but also to those who do it from time to time.
Here's my idea:
Usually you arrive to voluntarily injury, is in a condition of "solidified" disappointment. Disappointment that stems from one or more problems that you can not solve.
So, when you cut it, you can enjoy seeing our body put in the same situation of suffering and difficulty, with the exception, however, that his problems are solved. Heal! And they disappear, and some without a trace, leaving others instead of signs. Signs that remind us why we appreciate a battle. A path ours. A difficult period we have "passed" through self-harm.
Here I think this could be a reason why some people end up getting injured. Just for the fun of seeing the suffering body, and then to see him at work as he heals his problems!
Under this perspective, the self-defeating is a bit 'like a painter himself. That does not paint his pain on the canvas, but prefers to show it with his own body. He does not draw a face in tears. Maybe you prefer a cut and see a gush red tear from their flesh, as if that was the only way to fully portray his pain. And this gives him a moment of relief. It also creates enjoyment to see how little by little all the wounds are closed again. All wounds heal. Many fssero disappear as if they never existed. This also helps to give relief to a soul that unlike the body is still unable to close his wounds and make them stop bleeding. We should pay more attention to this and ask your soul to take example from the body and to be in force also medicate his wounds, so much so that as the body, the soul has a lot of resources. And there is no problem that can not be cared for better living.