Eccomi a raccontare.
Non so precisamente da dove iniziare visto che nel giro di pochi mesi sono stata stritolata dagli eventi. Spesso penso di essere una sopravvissuta a quello che è stato un terremoto devastante. Nel giro di quasi due mesi ho perso le radici, la mia famiglia, la casa in cui ho vissuto per venti anni.
Comincio dalla fine: due settimane fa è morta mia madre, aveva 80 anni, sono stata molto legata a lei, vivevo con lei e con un fratello sessantenne in quella che era, anche, la mia casa. Mi accingevo a traslocare, in ritardo, sì ma solo allora ero riuscita a trovare la mia dimensione. Ho 45 anni anagraficamente ma, nell'aspetto, ne dimostro molti di meno.
In pieno trasloco mia madre cade e viene ricoverata per un trauma cranico grave, trascorrerà poco più di un mese in ospedale, accudita da me...me soltanto perchè quel fratello di cui dicevo, in quella situazione, si è dato per disperso o quasi (il quasi riguarda il conto bancario della pensione - di cui aveva la delega-) nel senso che ha usato quel denaro per sè e non per le spese assistenziali di cui mia madre aveva bisogno.
I dissidi già esistenti fra me e lui si acuiscono in questa occasione: tanto che oltre a traslocare ho dovuto restituire le chiavi di casa e scappare via, ai primi di settembre, perchè la voleva a tutti i costi visto che lui è il proprietario (anche se è stata pagata anche da me...e purtroppo non risulta da nessuna parte).
Da fratello a nemico. Nemmeno adesso riesco a crederci. Dialoga con me tramite avvocato, gli ho dovuto restituire la mia macchina (dico mia perchè la guidavo io, perchè pensavo io alla manuntezione) ma era intestata a lui. Io mi fidavo di lui, mi aveva promesso che avremmo fatto il passaggio di proprietà a breve ma... ho dovuto comprare una mia macchina, in questo frangente...
Casa, affetti, macchina: tutto svanito.
Resta lei, un mese di vita ancora, mi divido fra il lavoro e l'ospedale. Macino km. ogni giorno, faccio tutto quello che posso, le racconto le mie giornate come facevo sempre fino alla fine, fino a due giovedì fa quando mi lascia.
E ora, eccomi qui, a guardare le sue foto, a sentire quel vuoto orribile.
Ho un compagno che vive a 300 km da me, le difficoltà lavorative, per ora, ci impediscono di vivere insieme e la solitudine, in certi momenti, mi sbrana.
Mio fratello non esiste più: ha trovato in due mesi una donna ( non lo aveva fatto per una vita) che ora vive con lui in quell'abitazione come una ladra perchè è divenuta la padrona di quella che fino a pochissimo tempo fa era la casa di altre persone.
Gli avvocati (mio e suo) devono sistemare il caos che lui ha creato, sottraendosi alla cura materiale e umana di una madre.
Resta il mio lavoro, l'amore del mio compagno e una vita diversa da costruire giorno per giorno in un posto nuovo dove le albe non sono le stesse, dove i rumori della strada sono diversi. Dove nulla assomiglia al passato.