Massimiliano89 ha scritto:Mi hanno detto che il mio ultimo testo (come collaboratore esterno) è stato un capolavoro, e che potrebbe essere la volta giusta per far decollare la loro carriera.
Questo dovrebbe far sì che io mi ricreda, riguardo pensieri tipo " sono uno sfigato ", " non ho combinato un fico secco nella vita ".
Purtroppo non è così semplice
In noi operano diversi livelli, per molti versi indipendenti. Potremmo semplificarli in:
Istintivo <---> Emotivo ---> Razionale.
Avete notato le freccine?
Vuol dire che Istintivo ed Emotivo si influenzano a vicenda, e che a loro volta influenzano il Razionale; ma quest'ultimo non influenza i precedenti.
Infatti un'emozione potente ci sbarella i pensieri... ma un pensiero logico non ci risolve un dolore emotivo.
Tornando a te, se tu hai una convinzione profonda di non valere, un successo concreto ti fa ovviamente piacere... ma non risolve la tua convinzione profonda. Perché questa è - appunto - incisa su un livello profondo della tua psiche, su cui la tua ragione ha ben poca influenza.
Il successo "esterno" fa da "stampella" temporanea alla nostra autostima, ma non può costruire fondamenta solide. Infatti ci sono tanti personaggi famosi che temono comunque di essere dei falliti (ho fatto di recente l'esempio di Matthew Perry).
La nostra illusione è di essere creature pensanti, mentre invece siamo creature emotive con anche dei pensieri (spesso confusi o irrilevanti).
"Although many of us may think of ourselves as thinking creatures that feel, biologically we are feeling creatures that think."(Dr. Jill Bolte Taylor, Neuroscientist)
Per creare cambiamenti a livello profondo o inconscio, non basta pensare o fare cose. Occorre mettere "le mani in pasta" e lavorare sulle parti profonde della psiche (di solito con l'aiuto di un esperto).
E' un po' come dire che il raffreddore lo puoi risolvere con una pastiglia. Ma per un'apprendicite devi tagliare ed andare ad operare all'interno.
Quindi, successi concreti ci aiutano, ed io ti incoraggio a darti da fare e ti auguro ogni successo.
Però temo che non basteranno a riempire le "voragini" emotive che esistono dentro di te.
Di nuovo, anche Matthew Perry credeva che la fama avrebbe riempito il suo vuoto. Ma quando ha raggiunto una fama mondiale, ha scoperto che il suo vuoto rimaneva tale e quale.
(PS: Più tardi ti rispondo nell'altro thread)