Massimiliano89 ha scritto:Broken Mirror ha scritto:Massimiliano89 ha scritto:Ti rispondo molto volentieri: non ho mai avuto gravi disturbi di alimentazione, ma il mio rapporto con il cibo è un po' confuso. Spesso ho degli attacchi di fame, anche se non faccio fuori l'intero frigorifero, comunque mi faccio amico qualche biscotto di troppo.
C'è stato un periodo (una decina di anni fa) in cui mi bevevo due o tre birre al dì. Non posso definirmi un ex alcolizzato, ma era una specie di dipendenza.
Mi fa immensamente piacere che tu ne sia uscito
Grazie di cuore, Massimiliano! Ecci, hai citato l'alcol, avrei voluto parlarne proprio in prima persona in questo thread perché, come hai colto giustamente, le due cose sono mooolto interconnesse tra loro. Alimentazione e alcolici, intendo, in quanto surrogato di sfogo, emozioni e persino sessualità represse a lungo. Ognuno, poi, vive in maniera personalissima tali dipendenze. Io lo facevo perché profondamente insoddisfatto della mia vita passata, per colmare anche il vuoto esistenziale o, talvolta, per indurmi un momento di "up", dunque euforia ipomaniacale. Altre, per placare viceversa emozioni forti come la tensione, la paura, l'angoscia, i pensieri intrusivi e addirittura la fobia sociale (non fatelo - tunnel rischiosissimo). Comunque anche io, anni addietro, ebbi un periodo di forte difficoltà con gli alcolici. Il sabato sera, per me, era diventato un rituale pericoloso infatti: rifiutavo rigorosamente ogni uscita e invito, pur di bere da solo chiuso in casa. Volavano via 3-4 birre come minimo, altre volte mi scolavo una intera bottiglia di vino. Insomma, comprendo il discorso e ti ringrazio per averne parlato! Sì, parliamone di queste situazioni: sono più comuni di quanto crediamo e, chi ci legge, trova forza e speranza, ma anche soltanto la percezione di non essere sola/o.
Hai detto una cosa molto importante: bisogna parlarne in modo che chi legga, sappia di non essere solo/a.
Se vuoi, ne parleremo anche di persona quando ci sarà il raduno in Toscana (almeno spero si riesca ad organizzare).
Ma attualmente cosa fai nella vita? Riesci a lavorare e a relazionarti con gli altri?
[Certo, volentieri per il raduno, spero di riuscire a prendermi dei giorni di ferie proprio per il mese di giugno! ]
Sì, affermativo: la cosa buffa è che oggi, dopo anni di sofferenza ma anche di duro cammino terapeutico, faccio proprio un lavoro che mi mette in fortissimo contatto con le persone, quindi il rapportarmi al pubblico è centrale nella mia professione e, grazie al cielo, riesco benissimo in ciò. E' tutto diverso, incredibile!
Spingo tutti a tentare un buon percorso di cura, perché a volte la vita cambia completamente: si ribalta! Anni fa la mia fobia sociale era così grave da non consentirmi di mettere nemmeno più il naso fuori dall'uscio di casa, non riuscivo a parlare con nessuno, neanche a guardare qualcuno negli occhi. Attualmente sono un ciarliero "socialone", non esiste persona con cui io non parli, al punto che mi è stato detto in più occasionI "ma te che sei così estroverso, perché non coinvolgi A, B e C per una bella cena tutti insieme?" - ehm WTF?!
Per chi soffre di tratti Asperger, ansia sociale, disturbo evitante et similia: non esiste la parola "finito". Non per forza.