da okram » 09/03/2015, 15:57
Ciao a tutti....trentadue anni sono forse il doppio dell etá media di quella di chi frequenta questo forum. Che dire di me. Sono capitato qui digitando su google il testo di una canzone degli assalti, va tutto bene.non credo d essere mai uscito da quel tiopo di malessere che qualche cervellone definisce "adolescenziale"..ho un buon lavoro, non ho particolari problemi relazionali ma da sempre ho un tormento dentro..sin da piccolo..un tormento che ho imparato a rifugiare dentro me...nei miei pensieri..nello sguardo perso nel vuoto quando arrivano e si ingarbugliano dentro al teschio.....ho imparato a mostrare una maschera di me giurando a me stesso non l avrei mai tolta...una ragazza dopo 3 anni c e riuscita..una ragazza molto bella e al tempo stesso fragile e disturbata...probabilmente piú di me...era l unica persona al mondo di cui mi fidavo ..piú dei miei genitori...l unica a cui ho dato tutto me stesso.l unica che in cuor mio sapevo non mi avrebbe mai ferito..lei sapeva ció...si é nutrita di me..del mio amore per poi straccionarmi e deridermi...adoro molte cose...la fotografia in primis...la cucina i viaggi..faccio qualsiasi cosa per distrarmi..palestra, studio, uscite con gli amici...ma credo che una parte molto bella e profonda di me sia morta per sempre...sono qui tra voi sperando di trovare orecchie capaci di ascoltare ed elaborare il lutto...in alto i cuori...sperando di non essere troppo fuori posto..affetto? Comprensione?empatia?... cercarle qui é certamente assurdo..ma io sono assurdo...da un mesetto vado in analisi per capirmi meglio..da una decina d anni soffro di una malattia che (tocco ferro)per adesso sta li cheta e magnanima ma minaccia ogni giorno dicalare la spadadi damocle sulla mia testa...ah, adoro scrivere...lo faccio spesso...allegro o triste che sia e riconosco la potenzae la magia della parola...vi abbraccio tutti/e. Grazie dell ascolto
Tu prova ad avere un mondo nel cuore e non riesci ad esprimerlo con le parole, e la luce del giorno si divide la piazza tra un villaggio che ride e te, lo scemo che passa, e neppure la notte ti lascia da solo: gli altri sognan se stessi e tu sogni di loro..